Italia: Un piano per legalizzare la coltivazione domestica della cannabis si è messo in moto
I legislatori italiani hanno annunciato mercoledì di aver adottato l'iniziativa che legalizzerebbe la coltivazione di un massimo di quattro piante di cannabis in casa propria. L'obiettivo proclamato è quello di facilitare l'accesso dei pazienti alla marijuana medica e dissuaderli dall'acquistare la loro medicina dagli spacciatori di strada. Allo stesso modo, l'allentamento delle restrizioni sulla coltivazione su piccola scala sarà accompagnato dall'imposizione di sanzioni ancora più severe sul traffico illegale.
Finora, solo due paesi europei - la Spagna e la Repubblica Ceca - hanno legalizzato la coltivazione di cannabis su piccola scala, e altri due - Cipro e Austria - permettono la coltivazione della pianta per scopi medici.
Tutto a beneficio del paziente
Nel descrivere la nuova iniziativa, Mario Perantoni, il presidente della Commissione Giustizia della Camera bassa, ha sottolineato che la legalizzazione della coltivazione domestica non è principalmente a beneficio dei fumatori ricreativi. La misura è intesa a facilitare l'accesso alla marijuana medica per le persone che ne hanno bisogno.
L'uso medico della cannabis è legale in Italia dal 2014, ma è notoriamente difficile per una società ottenere una licenza di produzione, importazione e distribuzione. Questo crea inutili barriere tra la medicina e il paziente. La nuova iniziativa si basa anche su una sentenza del 2019 della Corte di Cassazione che ha ritenuto illegale il divieto di coltivazione della cannabis per il consumo personale.
La riduzione del danno è la chiave
Perantoni ha anche espresso la preoccupazione che la proibizione giochi nelle mani del crimine organizzato. Se alcuni pazienti coltivano la propria medicina, meno soldi riempiranno le tasche dei criminali. La stessa legislazione assicurerà che gli spacciatori e i trafficanti di droga dovranno affrontare pene più severe. La durata massima del carcere passerà da 6 a 10 anni. Allo stesso modo, nessun atto di vendita di sostanze illecite ai bambini o vicino alle scuole sarà considerato un reato minore.
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