Una nuova ricerca trova che la cannabis non ha effetti negativi sulle capacità cognitive
- 1. La spolverata di vecchie idee sbagliate
- 2. Informazioni sulla capacità cognitiva
Quando si tratta dell'apparentemente eterna battaglia per l'accettazione e la legalizzazione dell'uso della marijuana, l'unica corda a cui le persone contrarie si aggrappano sono gli effetti collaterali negativi che sono stati collegati a questa sostanza, considerando soprattutto il presunto deterioramento cognitivo che l'uso a lungo termine di questa droga è normalmente accusato di causare.
Ma se vi dicessimo che la scienza ha fatto una nuova scoperta che viene a rispolverare tutte queste vecchie idee sbagliate sulla marijuana? Bene, precisamente, i ricercatori hanno ora scoperto che la cannabis non ha effetti residui significativi sul modo in cui funziona il cervello.
La spolverata di vecchie idee sbagliate
Questo è lo stupefacente risultato di una recente analisi trasversale che ha esaminato più di 800 adolescenti di età compresa tra i 14 e i 19 anni che hanno iniziato a fare uso di marijuana dopo i 15 anni. 1
I risultati sono stati in grado di concludere che la concezione comune che l'uso di cannabis porta al deterioramento delle capacità cognitive è in realtà errata quando è usata con moderazione. Come indica lo studio, non c'erano "prove a sostegno della presunzione che il consumo di cannabis porti a un declino delle capacità neurocognitive".
Informazioni sulla capacità cognitiva
Una piccola parentesi nel caso ve lo stiate chiedendo, l'abilità cognitiva è un concetto usato per riferirsi alle abilità basate sul cervello coinvolte nel processo di apprendimento, manipolazione delle informazioni, ragionamento, pensiero astratto, risolvere problemi, comprendere idee complesse e altro. Alcuni esempi includono:
- Attenzione sostenuta;
- Attenzione selettiva;
- Attenzione divisa;
- Memoria a lungo termine;
- Memoria di lavoro;
- Logica e ragionamento;
- Elaborazione uditiva;
- Elaborazione visiva;
- E velocità di elaborazione.
Lo studio ha trovato che l'uso moderato o basso di cannabis, così come l'inizio tardivo del consumo, sono effettivamente associati con "un aumento delle capacità decisionali sia cross-sectionally che al follow-up".
Conclusione
Questa ricerca potrebbe ora diventare il punto di riferimento per più paesi per fare strada alla piena legalizzazione dell'uso della marijuana, non solo per scopi medici ma anche ricreativi.
Inoltre, se c'è qualcosa che questi risultati non potrebbero rendere più visibile è la richiesta di nuove ricerche da affrontare in materia, dato che non possiamo continuare a vivere nelle idee sbagliate degli studi superati condotti in passato. La cannabis è una pianta dai molteplici benefici e usi, e più ne conosciamo, più saremo in grado di goderne e trarne profitto.
LIBERATORIA MEDICA
Questo contenuto è inteso solo per scopi educativi. Le informazioni fornite sono basate su ricerche raccolte da fonti esterne.
RIFERIMENTI ESTERNI
"Residual effects of cannabis-use on neuropsychological functioning"
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